Bussana vecchia
Percorriamo l’autostrada Genova – Ventimiglia ed usciamo al casello
di Taggia, scendendo fino a raggiungere la litoranea Via Aurelia e dirigendoci
verso Sanremo.
Dopo aver percorso circa un chilometro, troviamo alla nostra destra il cartello
stradale che indica la direzione verso Bussana.
Ci inoltriamo lungo quel percorso, la tipica strada fatta di stretti passaggi,
fino ad arrivare alla Nuova Bussana, paese ricostruito a valle dopo il rovinoso
terremoto che rese inagibile l’originario borgo, ma noi proseguiamo a salire
seguendo i segnali verso la Vecchia Bussana.
lì la strada termina, all’improvviso e ci si accorge di essere approdati
in un paese incredibile che ci avvolge subito.
Un Paese senza tempo, un luogo fantastico nel quale ci si immerge e nel quale
si arriva perfino a perdere il riferimento della propria nazione di appartenenza.
Il Borgo, semidistrutto da un terremoto ed abbandonato, all’epoca, dai
suoi abitanti, è diventato, negli anni, dimora ideale di un gruppo eterogeneo
e cosmopolita di artisti italiani e stranieri che vi hanno eletto loro dimora
e studio. Possiamo imbatterci in diversi idiomi e la cordialità degli
abitanti è tale da ritrovarsi in un paese dove non esistono porte chiuse
o direzioni vietate.
Si cammina a piedi al’interno di un borgo medievale di costruzione, al
quale la natura ed il gusto artistico dell’uomo, hanno conferito un aspetto
di splendido e gigantesco affresco pittorico, gaio ed inneggiante alla vita,
nonostante ovunque, rovine di crolli, richiamino il passaggio di quella calamità.
Si aprono studi d’arte e gallerie di artisti, che vivono in grande armonia
tra loro ed è facile imbattersi in pittori e scultori al lavoro nelle
loro botteghe che sono anche, spesso, loro abitazioni, rese confortevoli da una
sapiente e quasi magica opera di restauro da loro stessi effettuata, secondo
propri gusti e stili.
Nulla è falsato della originaria pietra di costruzione, e molte di queste
pietre sono state rimesse laddove erano prima del crollo; basta entrare in qualche
abitazione per rendersi conto di quale incredibile e magnifica trasformazione
abbiano subito ruderi e vani, sia che a loro spetti un tetto vero o uno squarcio
di cielo aperto.
E’ una occasione per cogliere immagini suggestive in ogni angolo del borgo,
confortati dalla straordinaria capacità dell’ambiente di essere
significativo in ogni circostanza, rigoglioso col sole, pacato e malinconico
con la pioggia. Paradiso dei fotografi e di chi è solito trarre dai luoghi
sensazioni, sentimenti ed emozioni, tutto quello nel quale ci si imbatte è di
tale diversità da farci dimenticare, per un attimo, di vivere in un luogo
a poca distanza ed altezza dal mare, un mare ancora caldo e pulito.