Musica, Arte, Cultura

Il Canto degli Italiani



Nell'autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l'idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l'inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente "Casimiro Corradi"

Oggi siamo abituati ad ascoltarlo in cerimonie ufficiali ed eventi sportivi, con esecuzioni parziali e crediamo sia curioso, interessante e doveroso riportare il testo integrale qui di seguito.

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa
Dov'è la vittoria?!
Le porga la chioma
Ché schiava di Roma
Iddio la creò

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Raccolgaci un'Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

Uniamoci, amiamoci
L'unione e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore
Giuriamo far Libero
Il suolo natio
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può!?

Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte,
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

Son giunchi che piegano
Le spade vendute
A l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute
Il sangue d'Italia
Bevé col cosacco
Il sangue Polacco
Ma il cor le bruciò

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò



Data : 14/06/2015