Musica, Arte, Cultura
Donne e fiori nel Mezzaro genovese
Dal 2 Aprile al 16 Maggio nel contesto del Marina di Genova Aeroporto si tiene
una interessante mostra a cura della galleria Arte in Porto.
La mostra espone una rara collezione privata di mezzari (dall’arabo mi’ zar
mantello con il quale, in Oriente, si avvolgevano le donne): grandi teli di lino,
cotone o misto, per lo più ornati con un tipico disegno centrale a rappresentare
l’”albero della vita”, sotto i quali le popolane genovesi si
drappeggiavano “pour se promener dans la ville” - secondo le numerose
testimonianze raccolte a Genova dai visitatori di passaggio dalla seconda metà del ‘700
al tardo ottocento. Ai mezzari si affiancano, in mostra, le “indiane”,
i teli fiorati, i pezzotti, oltre a un ricco apparato strumentale composto da
quadri, incisioni, statuine, vasellame e libri sull’argomento .
Un trionfo di colori, di forme, di trasparenze esotiche arricchisce queste stoffe, diventate finalmente tipica produzione artigianale locale (le dimensioni, quasi sempre per un unico telo senza giunture, di provenienza svizzera, raggiungono mediamente i cm. 240 x 260), forte rimanendo la matrice orientale dei disegni, cosa che non può stupire in una città che viveva intensi traffici di scambio con l’Oriente nel suo grande porto sul Mediterraneo. Arrivati al loro massimo splendore tra il 1787 con Michele Speich, e il 1860 con Testori, suo continuatore e genero, che conclude la produzione, i mezzari non nascondono la loro reinterpretazione dei precedenti “palampores” indiani quando ne riprendono la collinetta “imbricata” riproducendo tamarindi, palme, aironi, fontanelle e “cinesini” fino a riuscire ad imporsi alla cultura occidentale del nostro territorio. Nascono allora, nell’ultimo settecento, il mezzaro “dell’Albero Vecchio” (con una sovrapposizione di rocce a formare una specie di scala che si perde nel vuoto, e la presenza di numerose coppie d’animaletti per un mezzaro “dell’Amore” che è propriamente genovese); “della Nave” (con le rovine d’un castello, la nave, una giraffa in equilibrio precario sulla zattera del lato destro, e un bordo mirabile con motivo a foglia dalla punta arrotondata uso “cachemire”); “delle Latanie”, dal nome di una pianta originaria dell’Africa; “delle Scimmie rosse”, forse il meno tradizionale fra i mezzari antichi; “del Macaco”, con magnifici rossi e azzurri per papaveri, rose, tulipani, viole del pensiero, e una moltitudine di animaletti vivacissimi contornati da un bordo fastoso; “delle Vacchette”, cronologicamente ultimo in produzione. Importate dall’ oriente campeggiavano le “indiane”, tra le quali quella “degli Elefantini” (da cui “l’elefante bianco” nel mezzaro appunto così denominato), o quella “delle freccette”, e tante altre mai uguali l’una all’altra non essendo state, nel tempo, produzione seriale nei paesi orientali d’origine.
In mostra anche numerosi oggetti attinenti , iconografici e documentari, come lo stupendo “Ritratto di vecchia con mezzaro” di L. Gainotti, tra otto e novecento, ispirato da un olio del Barabino del 1866 ; una statuetta di Issel-Smizzer ugualmente titolata, splendida produzione “La Fenice”, Albisola (Manlio Trucco), 1925; e una fondamentale “Giovane donna con ventaglio e mezzaro”, statuetta in ceramica di smagliante policromia per una testimonianza di portamento tardo settecentesco, non ancora datata e attribuita. Citiamo ancora vasellame albisolese anni venti: piatti, vasi grandi e piccoli, un versatoio: tutti con “decoro mezzaro” della Fenice o dell’Alba Docilia; e le statuette di Varazze, esemplari unici - come invece non sono le incisioni che progettano nuovi mezzari, di Angela Arecco, e gli acquarelli di Pier Canosa.
La collezione Bignami, che espone in mostra (per la prima volta riuniti) teli e oggetti di congruità unica in ambiente privato per un evento omogeneo che non è azzardato definire fatto di cultura, prende le mosse dalla raccolta iniziata da Ester Basevi nei primi anni del 900. Proseguita e ingrandita con amore e passione dal nipote Giuseppe Bignami ha raggiunto livelli di cospicua e preziosa magnificenza, supportata da cultura e tradizione locale sempre aggiornata e contagiosa, lungo quasi venticinque anni di studio e di ricerca.
MERCHANDISING: mezzari realizzati su disegni originali e stampati con tecniche
moderne, di varie provenienze; incisioni di mezzari di fantasia dovuti alla
ceramista e pittrice Angela Arecco, di Varazze; acquarelli di Pier Canosa,
Genova.
Marina Genova Aeroporto-Arte in Porto
2 aprile 2011 – 16 maggio 2011
Orario: da martedì a domenica dalle 11 alle 20
Ingresso gratuito
Parcheggio gratuito
Catalogo disponibile in galleria
Informazioni
Tel. 010 6091593
info@marinagenova.it
www.marinagenova.it
Ufficio Stampa
Studio Viale von der Goltz - Carla Viale
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Data : 15/02/2011