Dalla redazione
Il Salone di Genova
Si è conclusa la 50a edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova,
probabilmente un evento che avrebbe meritato maggior successo di quanto realmente
ottenuto in termini di presenze e di affari conclusi, e questo nonostante il
lodevole impegno di tutti, Organizzazione ed Espositori.
Certo la Crisi, quella con la "C" maiuscola si sente eccome, e sicuramente ci
vorrebbe una maggiore convinzione del potere politico per creare possibilità
concrete per gli operatori del settore a cominciare, per esempio, con incentivi
di ispirazione automobilistica per rottamare e comperare.
A qualcun altro bisognerebbe rammentare che a furia di spremerli, i limoni smettono
di dare succo e quei pochi che restano, vanno a farsi spremere di meno altrove,
così magari "durano di più".
Sicuramente c'è molto da fare per rivitalizzare il mercato interno, per incentivare
il "farsi la barca", senza che ciò comporti l'avventarsi di ogni specie di soggetti
ed occasioni utili soltanto a fare riflettere il malcapitato proprietario sul
famoso "ma chi me lo ha fatto fare".
Riscopriamo la Nautica come gioia e benessere e miglioria della qualità di vita,
per tutti, e cerchiamo di alimentare la soddisfazione di chi ambisce acquistare
un
natante a motore o a vela che sia, gratificandolo di incentivi e non caricandolo
di "croci".
Insomma speriamo che, per una volta, tutti i comparti del mondo nautico si muovano
in sinergia e che si smetta di dover considerare come sia tragicamente ancora
attuale
il famoso detto di Totò. "armiamoci e..partite!", che qualcuno
continua a declamare.
In ogni caso il Salone di Genova ha ancora una volta inequivocabilmente espresso
una energia e voglia di fare straordinaria da parte degli espositori presenti
ai quali va il plauso di continuare a crederci con spirito di epocale "resistenza"
ma che ad oggi ci sembrano, con rammarico, sempre più "rari nantes in gurgite vasto"
Data : 10/10/2010